Analisi dell’Oro post FED

Partiamo da un analisi più tecnica di breve e lungo periodo che vede coinvolto l’Oro, ma anche tutti i metalli preziosi in generale.

Analisi Grafica dell’Oro

L’attuale zona di 1.18-1.17 che si è creata nell’Eur/Usd può spingere nel breve periodo le quotazioni dell’Oro sui 1700$/1730$ creando un range ribassista piuttosto importante fino a settembre. I punti chiave per gli investitori saranno le guidelines della FED, sopratutto le varie conferenze stampa dove verrano svelati ulteriori dettagli. Analisi grafica dell’Oro:

Sul banco ci sono:

  • Possibile riduzione del piano acquisti di asset (QE) da $120 miliardi al mese, in cui la FED accelera il piano di tapering più velocemente di quanto i mercati si aspettino, inoltre ci potrà essere un brusco callo delle quotazioni fino a $1.690 dollari l’oncia.
  • Dati sulla disoccupazione e No Farm Payrolls puttosto positivi nei prossimi due appuntamenti in calendario – Luglio e Agosto, con un aumento dei volumi sul dollaro e calo delle quotazioni dei metalli.

Discorso a parte invece è quello che riguarda il medio/lungo periodo, in cui le quotazioni molto probabilmente saranno destinate a crescere per due aspetti principali:

L’Oro nel lungo periodo

  • Politiche monetarie accomodanti e politiche fiscali volte a colpire solo specifici settori come le grandi tecnologiche.
  • Incrocio domanda e offerta, che potrebbe spostarsi in virtù del fatto della crescente domanda che ha collato attualmente il fair value (valore equo) dell’Oro sui $ 2.300 l’oncia.
  • La risposta delle grandi minerarie al mercato come ad esempio il gigante Barrick Gold (vedi grafico) che rappresenta un’alternativa diretta all’investimento sull’oro

Il GOLD e le considerazioni con la FED

Considerazione del post FED del 16 giugno in relazione al mercato dell’Oro.

  • Il primo punto chiave riguarda il dot plot, infatti i due rialzi dei tassi di interesse del 2024 si sono spostati al 2023.
  • Meno tolleranza sull’inflazione rispetto a quello che i mercati pensavano e scontavano, dove si sottolinea l’importanza di mantenere il target.

Questa dimostrazione di meno tolleranza ha spinto molti “Tori” a frenare i propri acquisti e le quotazioni sono scese da livelli di circa $1.865 a $1.780 dollari l’oncia in una sola seduta.

Come conseguenza abbiamo visto un incremento dei premi pagati sulle PUT dell’Oro invertendo quanto si pensava fino al 15 giugno, detto in altro modo: bisogna pagare di più per coprire le proprie posizioni.

I riferimenti fatti in questo articolo, le possibili transazioni suggerite o proposte e il materiale fornito sono solo a scopo educativo e in nessun caso costituiscono una consulenza professionale, una proposta di investimento o una raccomandazione di trading. iBroker Global Markets Sociedad de Valores, S.A. non è responsabile delle conseguenze delle informazioni diffuse né può garantire che le informazioni siano accurate e/o complete.

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