I segreti dell’analisi tecnica con iBroker: il Momentum

Uno degli indicatori di analisi tecnica più apprezzati è senza dubbio il Momentum.

Rappresentato in una parte del grafico a sé stante rispetto alle barre (o candele) dei prezzi, misura il tasso di accelerazione degli stessi prezzi.

Il Momentum viene utilizzato sia per individuare sottostanti in grado di esprimere molta forza, sia come elemento anticipatore di possibili variazioni di tendenza (Fig. 1).

Il Momentum è calcolato sui prezzi di chiusura e la sua formula è:


Momentum (t) = P(t) – P(t–n)

dove:

P(t) = ultimo prezzo

P(tn) = prezzo al tempo (t–n)

e, per default, poniano n = 10.

Nell’interpretazione classica, valori del momentum superiori a zero indicheranno una fase espansiva del prezzo.

Al contrario, valori del momentum inferiori a zero indicheranno una fase ribassista.  

Fig.1. Il Momentum sull’E-mini Nasdaq.

A cosa serve il Momentum?

Può essere utilizzato in due modi distinti:

  1. Come indicatore trend follower, per cercare di cavalcare la forza del mercato (long trade) o forti accelerazioni al ribasso (short trade). Il segnale buy scatta al superamento del valore 0, mentre il segnale short nel momento in cui i prezzi scendono al di sotto della linea dello 0 (Fig. 2). Una variazione sul tema è quella di andare long quando il Momentum è superiore a zero per due candele consecutive e short quando è inferiore allo zero per due candele consecutive. Il problema di questa logica è che può generare molti falsi segnali, su time frame “stretti”, nelle fasi di congestione. Il Momentum, infatti, è molto più affidabile su time frame “larghi”.
Fig. 2. . Il Momentum usato come indicatore trend follower. Quando l’indicatore scende al di sotto della linea dello zero scatta un segnale di vendita short (si veda la freccia rivolta verso il basso). Viceversa, quando sale sopra lo zero (freccia rivolta verso l’alto) scatta un segnale di forza e di probabile inizio di una fase rialzista.
  1. Come indicatore di divergenza rispetto ai prezzi. Se i prezzi segnano un nuovo minimo, ma a due minimi decrescenti fa da contraltare un Momentum crescente, abbiamo un segnale di inversione rialzista (Fig. 3). Al contrario, se si formano due massimi decrescenti, ma il momentum perde forza e nello stesso periodo forma due minimi decrescenti, si genera un segnale di inversione ribassista (divergenza). Il segnale è ancora più incisivo se accompagnato da un pattern di inversione.
Fig. 3. Esempio di divergenza ribassista sul grafico daily dell’E-mini Nasdaq: a fronte di massimi crescenti dei prezzi abbiamo un momentum descrescente che anticipa una inversione dei prezzi.

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